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DE RUVO STEFANIA

DRAMMATURGIA SU MISURA

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DE RUVO STEFANIA

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UN GIORNO COME GLI ALTRI

2021-06-11 22:09

Stefania De Ruvo

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UN GIORNO COME GLI ALTRI

Commedia brillante esistenzialista in due atti. Versione a 5 personaggi (+1 comparsa): con protagonista maschile o femminile

“UN GIORNO COME GLI ALTRI”

Commedia brillante esistenzialista in due atti.

Per 5 personaggi (+ voce fuori campo o un eventuale cameo U/D)

Per una coppia di uomo e donna e altri 3 personaggi che possono essere sia uomini che donne.

In tre versioni: (versione adulti) con protagonista maschile, (versione adulti) con protagonista femminile, (versione per attori senior)  con protagonista femminile

Cod. Siae N. 932555A

 

N.B. Due personaggi in entrambe le versioni possono essere interpretati indifferentemente da uomini o donne.

 

Un uomo (una donna) comune vive la sua vita tranquilla, ripetitiva senza scosse ma anche senza lasciare un segno della propria esistenza. Un giorno come gli altri scopre di non essere il protagonista della sua vita e che questa è guidata dalla volontà di uno scrittore.

Come fareste voi se foste i protagonisti di una storia grottesca e che scopriste di dover affrontare “una serie di sfortunati eventi” solo per rallegrare un ipotetico lettore? Come vi sentireste se, vedendola dall’esterno, vi accorgeste di aver vissuto un’esistenza vuota ed inutile? Sareste in grado di darle uno scossone e con quali conseguenze?

Commedia esistenzialista che coniuga situazioni spassose al confine con la commedia nera, momenti romantici e riflessioni profonde.

Disponibile nella versione con protagonista maschile e femminile, anche per attori senior.

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TRAMA

(nella versione con protagonista maschile)

Mario è un uomo qualunque che vive o meglio che si lascia vivere nella routine. Ad un certo punto sente una voce che racconta per filo e per segno quello che sta facendo e quello che sta pensando, non gli dice cosa deve fare come per gli schizofrenici ma si limita a descrivere quello che accade mentre accade. Pensa di stare impazzendo e trova aiuto e conforto in Franco, il fattorino aziendale appassionato di letteratura. La voce di Mario sembra proprio quella di un narratore e così Franco si incarica di scoprire qualcosa di più. Nel frattempo si presenta Claudia, donne delle pulizie con la passione della pasticceria. L’incontro non lascia Mario indifferente e fa colpo anche su Claudia anche se non proprio positivamente, mentre Franco assiste divertito. L’amico prende sul serio il suo compito e cerca di inquadrare il “narratore” per genere letterario con uno spassoso interrogatorio, la conclusione è sconfortante: la vita di Mario non ha niente da narrare in un libro, l’uomo ha vissuto una vita mediocre e priva di slanci…e sembra che il narratore voglia porvi rimedio preannunciando una “serie di sfortunati eventi”. Mario è preoccupato ma cerca di non darci peso fino a che questi “eventi” si palesano o forse sono solo coincidenze? E soprattutto quello che vivrà Mario sarà una commedia o un dramma? Molto dipende dall’elemento femminile dell’equazione, Claudia nel nostro caso che Mario rivede con piacere.

I due uomini cercano di studiare un piano di azione per capire come si potrà evolvere la situazione: Mario ha il controllo della sua vita o è il narratore ad averlo? I due provano a non fare niente, assolutamente niente per vedere cosa potrebbe dire la voce ma nel silenzio una trasmissione radiofonica svela il mistero: la voce misteriosa appartiene alla famosa scrittrice Daria Mazzante e nell’intervista che Mario e Franco stanno ascoltando lei racconta proprio della vita di Mario nel nuovo romanzo “Un giorno come gli altri”.

Nel secondo atto si presenta quindi Daria e la sua assistente; la scrittrice è in crisi, è a un punto morto nel suo nuovo romanzo ossia nella vita di Mario e non sa come proseguire. È una storia su un uomo qualunque ma deve succedere qualcosa o nessuno lo leggerà mai. L’assistente propone di far fare la fine di tutti gli altri protagonisti dei libri precedenti ma Daria ha dei dubbi come ha detto durante l’intervista. Daria infatti, è famosa per uccidere sempre i suoi protagonisti e questa notizia ha agitano oltre misura Mario. Con uno slancio di protagonismo Mario decide di presentarsi a Daria che rimane sconvolta della somiglianza di quest’uomo con il personaggio che ha immaginato. Adesso Daria è ancora più in crisi… davvero i suoi personaggi corrispondono a persone vere? E che fine hanno fatto? Ma anche se fosse un caso isolato, come deve far concludere il nuovo romanzo?  Il tutto mentre la rete di “sfortunati eventi” ordita da Daria continua a realizzarsi. Si intromette anche Franco anche se sembra più interessato a conoscere la scrittrice come fan che aiutare Mario come amico.

In realtà una bozza del finale è stato già scritto ma Daria non sa se renderlo definitivo o meno, lascia la scelta al suo protagonista e consegna il faldone a Mario che lo gira a Franco. Il responso dopo la lettura è uno solo: quel finale è di un capolavoro, Mario è destinato a una fine tragica ma epica. Lo accetterà? Il nostro protagonista ha un moto di ribellione, la sua vita non è più così piatta e medriocre, si è innamorato ed è pronto a prendere in mano il resto della sua storia, sarà sufficiente a Daria? Ancora una volta Daria chiede a Mario di leggere la fine del suo romanzo e Mario ne rimane talmente colpito che decide che è giusto che proceda come indicato. Si è pentito di come ha vissuto fino ad ora, sente di essere cambiato ma sa che è troppo tardi. “Mi serviva che qualcuno leggesse a voce alta la mia vita, per capire che la stavo sprecando.” Lascia la scrittrice con la convinzione di aver poco tempo per vivere la sua nuova vita e l’intenzione di non sprecare un solo minuto anche e soprattutto con Claudia.

Il finale sembra scontato ma questa è una commedia e non un dramma, Daria decide di cambiare il finale: non sarà più epico, non diventerà il romanzo del secolo ma racconterà di una bella vita, di un uomo che stava sprecando la sua vita ma che se ne accorge in tempo e decide di cambiarla e di viverne tutti i momenti, quelli felici e quelli meno ma sempre a pieno e mai più da solo.