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DE RUVO STEFANIA

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DE RUVO STEFANIA

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LA VERITA' DI FREUD

2021-06-08 12:13

Stefania De Ruvo

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LA VERITA' DI FREUD

Commedia brillante in 2 atti Versioni: a 5, a 6, a 7, a 8, a 9 e a 10 personaggi. Variabili tra uomini e donne.Anche tutta al femminile per 5, 6 e 7 donne

“LA VERITA’ DI FREUD”

Commedia brillante in 2 atti

Versioni: a 5, a 6, a 7, a 8, a 9 e a 10 personaggi. Variabili tra uomini e donne. Anche solo al femminile fino a 7 personaggi.

Cod. SIAE 923440A

Adattabili dall’autrice alle caratteristiche dei vostri attori.

 

Commedia degli equivoci con protagonisti di eccezione: Es, Io e Super io. Per la prima volta Freud fa ridere.

Aveva ragione Freud e non perché Nadia, la protagonista di questa commedia, sia una sua fan ma perché ha talmente chiare le contradizioni che avvengono nella sua testa che le materializza nel palco. Il pubblico, così, vedrà interagire Nadia con due strani personaggi: ES, espressione dei desideri e dei bisogni della persona, senza freni, volgare e chiassoso e SUPER IO, espressione della educazione e delle pressioni della società e della religione, solo dovere e sensi di colpa. Ne scaturisce una commedia degli equivoci nuova, ironica e divertente che vuole far ridere con intelligenza. La protagonista Nadia è cosciente di come Es e Super io si intromettano nella sua vita e guidino le sue azioni e cerca di cavarsela, malgrado tutto, nelle relazioni con una madre troppo presente ed un fratello mai cresciuto. Nelle versioni a più personaggi a complicare le cose ci penseranno l’ingresso di disturbatori, pretendenti ed altri componenti della famiglia.

Disponibile in molte versioni, chiedete all'autrice la combinazione più adatta alla vostra compagnia. (Nella versione a 8 personaggi potete anche scegliere l'ottavo personaggio)

Testo vincitore della I edizione del premio di drammaturgia "Enzo D'Apolito" 2016 organizzato dalla Ass. “Linguaggi trasversali” di Baiano (AV). Motivazioni: “Il testo in maniera molto ironica e divertente affronta il tema dello sdoppiamento della personalità in cui fra Io e Super io tutti siamo costretti a vivere. Sottolinea con leggerezza e maestria drammaturgica il nostro dividerci quotidiano fra un io sociale ed un io privato. Una comicità tutta declinata al femminile che sorprende per la colta intelligenza e per le potenzialità sceniche: un testo non intellettuale ma che vuole far ridere con intelligenza. "

Testo finalista con “segnalazione d’onore e dignità di pubblicazione” al Concorso letterario e premio teatrale “Angelo Musco - Il convivio 2016” sezione “Teatro inedito” organizzato dall’Accademia Internazionale Il Convivio. Terzo posto nella sezione teatro inedito del Premio Letterario Nazionale “Città di Mesagne” XIV edizione organizzato da Associazione culturale Solidea di Mesagne (BR). Primo posto nella sezione teatro edito al Premio internazionale “Città di Castrovillari poesia, prosa, arti figurative e teatro 2017” organizzato dalle Associazioni Culturali Khoreia 2000 e Mystica Calabria.

Finalista come opera segnalata (quarto posto) al Premio ANIMA MUNDI, per la promozione e diffusione della drammaturgia femminile italiana contemporanea, I ed. 2018. Milano. Organizzato da Associazione culturale “Gilda, compagnia teatrale”, convenzionato e patrocinato dal Comune di Milano.

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TRAMA

Nadia è complicata e lo sa, ne parla con lo psicologo che spiega la teoria di Freud e presenta al pubblico Es e Super io, mentre lei rappresenta l’Io. Si copre presto che Nadia, non solo crede alla teoria dei Freud ma vede Es e Super io e li vedono anche il pubblico. Queste due “parti” della personalità di Nadia sono in continua lite e lei deve mediare tra i due per mantenere un certo equilibrio mentale. Unico a conoscenza delle strane presenze il fratello Mario che crede alla sorella anche se non li vede. Lui è tutto Es e non ha problemi a dimostrarlo. La giornata prevede la visita della madre, tutta Super io, e Nadia non è molto contenta: la madre non approva le sue ultime scelte di vita e lei deve trattenere Es che insulterebbe senza mezzi termini la madre. Quanto prospettato si avvera, la madre arriva a fatica nel modesto appartamento di Nadia criticandolo aspramente, ha portato con se l’elettricista Baldo per controllare i telefoni e Pierluigi, figlio del notaio, come pretendente. La situazione diventa estremamente comica per la caratterizzazione dei personaggi e per le interferenze di Es e Super io. Lo scontro tra madre e figlia è inevitabile, Nadia segue i “suggerimenti” di Es e le due si separano in malo modo. Super io attacca Nadia per come si è rivolta alla madre e non basta l’ingresso del fratello Marco per aiutare Nadia a far pace con se stessa. Nei discorsi entra anche l’ex di Nadia, Luca che lei amava ma non ripestava i canoni della famiglia e di Super io.

Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, Nadia ha preso una decisione drastica e farà a meno di uno dei due: o di Es o di Super io, per essere come la madre, tutta Super io o come il fratello, tutto Es. A spezzare il momento l’ingresso di Aldo, fratello gemello di Baldo ma imbianchino.  

Nel secondo atto, Nadia decide di mettere alla prova Es e Super io lanciandoli nel mondo e facendoli relazionare con la madre e il fratello. Ne esce una situazione comica e grottesca con continui cambi di ruolo e atteggiamenti che confondono il fratello ma di più la madre che non sa nulla di Es e Super io. Entra a complicare le cose anche il terzo fratello Valdo, cuoco a domicilio, il quarto e speriamo ultimo fratello Taldo, tassista e Pierluigi pronto per un appuntamento. Es, Super io e Nadia indossano tutti lo stesso vestito, innescando battute e situazioni comiche e tutto è pronto per l’incontro con la madre e Marco che non va come sperato. Super io va in crisi e mette in discussione tutto quello che ha fatto ed è pronto a lasciare spazio a Es ma neanche quest’ultimo non vuole prendere il comando. I tre arrivano ad una tregua con l‘aiuto dello psicologo ma non prima di scoprire quanto ha combinato Es con l’aiuto del fratello per far riavvicinare Nadia con il suo ex.

Tutto sembra finir bene per Nadia, meno per Es e Super io che rimasti solo (concedete all’autrice questa variazione sulla teoria di Freud) trovano, in uno spassoso epilogo, nello psicologo un nuovo Io a cui attaccarsi.

 
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